I danni causati dall’inquinamento acustico nel laboratorio odontotecnico
L’esposizione prolungata a rumori stressanti provoca nel lungo periodo danni all’udito e in generale all’organismo.
Ogni persona è esposta a molteplici rumori, più o meno intensi, nel corso della giornata. E non sempre, come nel caso della musica alta per esempio, vengono percepiti come stressanti. Tuttavia, l’esposizione prolungata a rumori stressanti provoca nel lungo periodo danni all’udito e in generale all’organismo.
Andando più nel dettaglio, il campo del suono udibile umano si trova tra 16 e 16.000 hertz. I suoni all’interno di questo spettro sono udibili dalla maggior parte delle persone. L’infrasuono si riferisce a lunghe onde sonore con una frequenza inferiore a 16 – 20 Hz, che sono quindi al di sotto della soglia uditiva umana. L’orecchio umano è quasi insensibile a questi suoni estremamente bassi.
Rispetto all’infrasuono, l’ultrasuono comprende frequenze a partire da 16.000 Hz. Viene utilizzato per molte applicazioni tecniche e mediche (odontoiatriche), dall’ecoscandaglio, alla saldatura e rimozione del tartaro, alla misurazione della densità e della distanza, fino allo spazzolino sonico elettrico, all’ecografia e alla chirurgia ossea piezoelettrica.
Da quale grado di esposizione un livello di pressione sonora elevato mette in pericolo la salute? Come per qualsiasi veleno, lo stesso vale per il rumore: maggiore è la quantità, maggiore sarà il danno! Il benessere fisico e/o mentale dell’essere umano può essere compromesso e la salute danneggiata a seconda della durata e dell’intensità dell’esposizione delle orecchie alla fonte del rumore.
È stato scientificamente accertato che, ad un livello di 85 dB(A), sussiste il pericolo di subire danni permanenti all’udito se vi è un tempo di esposizione sufficientemente lungo (8 ore al giorno) e pochi tempi di recupero. Pertanto, se il livello sonoro continuo è superiore a 80 dB(A), noto come “valore di azione inferiore”, il lavoratore dipendente dovrebbe disporre di misure di protezione individuali antirumore. A partire da un “valore d’azione superiore” di 85 dB(A), l’addetto è obbligato a indossare una protezione acustica.
Le occasioni di stress per l’udito da parte di chi lavora in un laboratorio odontotecnico sono molteplici: dal manipolo in funzione, all’aria compressa che soffia sino alla turbina. Solo per fare qualche esempio: il livello durante la rifinitura delle protesi scheletrate è di circa 86 dB(A), con la vaporiera può superare i 90 dB(A) e il getto di aria compressa può raggiungere i 105 dB(A).
L’esposizione a questi livelli di rumore implica per i lavoratori non solo un danno fisico nel lungo periodo ma una situazione di stress continuativa, che comporta: il rilascio da parte del corpo di ormoni come adrenalina, noradrenalina e cortisolo; l’aumento della pressione sanguigna; la diminuzione della capacità di concentrazione e, di conseguenza la qualità del lavoro. L’esposizione permanente può anche causare mal di testa, tensioni muscolari, disturbi gastrointestinali o insonnia.
L’impianto centralizzato di Sistem Air Pro azzera il rumore in quanto il motore viene installato in un locale tecnico dedicato e permette di aspirare le polveri con una potenza regolabile contribuendo in maniera determinante a salvaguardare l’apparato acustico dei lavoratori.
L’esposizione prolungata a rumori stressanti provoca nel lungo periodo danni all’udito e in generale all’organismo.
I rischi e i pericoli potenziali per i lavoratori del settore
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