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Lavorazione della plastica: i rischi per la salute degli operatori

Le fasi critiche del processo di lavoro

Le fasi critiche del processo di lavoro

Le materie plastiche sono costituite da polimeri puri o miscelati con additivi. Si è solito dire che i polimeri sintetici sono inerti e non tossici, questo è vero ma bisogna considerare il pericolo dovuto alle polveri, alla temperatura o agli adiuvanti. I principali agenti chimici, invece, sono: resine, polimeri, eventuali additivi e tutte le sostanze che si possono sviluppare durante attività a caldo e combustione.

In particolare, le fasi critiche del processo di lavoro sono: operazioni di spurgo, pulizia di stampi o presse, la preparazione (pastigliatura) di resine, operazioni di pesatura, l’aggiunta di master in polvere.


Le lavorazioni del settore si caratterizzano per le diverse tipologie di materie plastiche utilizzate, infatti in ragione della materia plastica utilizzata diverse possono essere le caratteristiche delle lavorazioni ma anche diversi possono essere gli additivi impiegati per conferire particolari proprietà.

Il processo di lavoro del comparto plastica può essere variamente organizzato a seconda della tipologia di produzione, così come le caratteristiche degli ambienti in cui l’attività viene svolta. Si tratta tuttavia di un processo il cui layout è relativamente semplice e vi sono standard impiantistici da cui non è possibile prescindere.

L’esposizione a polveri e scarti di produzione

L’esposizione a polveri e scarti di produzione

La lavorazione della plastica comporta l’esposizione a particolato cioè a polveri originate dalle materie prime durante i procedimenti di movimentazione con effetti tossicologici specifici ma anche generici legati alla irritazione meccanica che le polveri esercitano sui tessuti e all’accumulo delle polveri fini nel tratto respiratorio inferiore.

Particolarmente interessata dall’esposizione a particolato è la via inalatoria, anche se effetti irritativi possono svilupparsi anche a carico della cute e delle mucose oculari specialmente in condizioni che favoriscono il rilascio delle molecole (es. sudore sulla cute esposta, elevato grado di umidità ambientale). Il rischio tossicologico propriamente detto si verifica quando la dimensione granulometrica del particolato consente l’ingresso nelle vie respiratorie profonde.

Oltre agli eventuali effetti tossicologici specifici, l’inalazione di polveri con struttura dura (polveri minerali, alcune polveri di polimeri a struttura cristallina) o di fibre sintetiche può condurre allo sviluppo di patologie croniche ed anche tumorali localizzate all’apparato respiratorio, attraverso una azione che si sviluppa attraverso una ripetuta serie di processi infiammatori a carico del tessuto sul quale le polveri o fibre sono depositate, dal quale derivano una serie di trasformazioni del tessuto fino a comprometterne la funzionalità o a sregolarne i meccanismi di funzionamento.

La lavorazione della plastica comporta l’esposizione a particolato cioè a polveri originate dalle materie prime durante i procedimenti di movimentazione con effetti tossicologici specifici ma anche generici legati alla irritazione meccanica che le polveri esercitano sui tessuti e all’accumulo delle polveri fini nel tratto respiratorio inferiore.

Particolarmente interessata dall’esposizione a particolato è la via inalatoria, anche se effetti irritativi possono svilupparsi anche a carico della cute e delle mucose oculari specialmente in condizioni che favoriscono il rilascio delle molecole (es. sudore sulla cute esposta, elevato grado di umidità ambientale). Il rischio tossicologico propriamente detto si verifica quando la dimensione granulometrica del particolato consente l’ingresso nelle vie respiratorie profonde.

Oltre agli eventuali effetti tossicologici specifici, l’inalazione di polveri con struttura dura (polveri minerali, alcune polveri di polimeri a struttura cristallina) o di fibre sintetiche può condurre allo sviluppo di patologie croniche ed anche tumorali localizzate all’apparato respiratorio, attraverso una azione che si sviluppa attraverso una ripetuta serie di processi infiammatori a carico del tessuto sul quale le polveri o fibre sono depositate, dal quale derivano una serie di trasformazioni del tessuto fino a comprometterne la funzionalità o a sregolarne i meccanismi di funzionamento.

L’importanza di un ambiente salubre

Per quanto appena descritto, l’aspirazione, la ventilazione e il ricambio dell’aria sono necessità ambientali.

L’impianto aspirazione industriale Sistem Air Pro, grazie alla sua modularità, offre una soluzione in grado di adattarsi a qualsiasi ambiente lavorativo e capace di rimuovere in profondità le micropolveri tutelando la salute degli operatori.

Non solo, oltre a tutelare gli operatori anche da scivolamenti accidentali sui granulati plastici, l’impianto centralizzato permette il recupero del materiale aspirato così da farlo ritornare sulla linea produttiva, generando quindi un ritorno economico.

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